LICATA. C’è il mancato pagamento degli stipendi di gennaio e di alcuni altri emolumenti all’origine della decisione delle segreterie provinciali funzioni pubblica di Cgil, Cisl e Uil di Agrigento di proclamare lo sciopero degli operatori ecologici della Dedalo Ambiente.
Per due giorni, il 23 ed il 24 di febbraio, la raccolta si fermerà a Licata, ma anche a Palma di Montechiaro, Canicattì, Campobello di Licata, Ravanusa, Naro e Camastra.
“Il 5 gennaio scorso – scrivono i sindacati nel documento con cui proclamano l’astensione dal lavoro - è stata avviata la procedura di raffreddamento riguardo le vertenza dei lavoratori del settore Igiene Ambientale dell'ambito territoriale ottimale AG3. La procedura è stata chiusa negativamente”.
Ecco cosa chiedono i netturbini: “nei Comuni di Campobello di Licata e Naro: il 50 per cento della tredicesima e lo stipendio del mese di dicembre; il Comune di Palma di Montechiaro il 50 per cento della tredicesima e il 30 per cento del mese di dicembre; il Comune di Ravanusa il 50 per cento della tredicesima e una parte dello stipendio del mese di novembre; il Comune di Canicattì il 45 per cento della tredicesima”. I sindacati inoltre rilevano che “tutti i lavoratori devono ricevere lo stipendio del mese di gennaio; devono percepire il premio di produttività.
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