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Agrigento, polemiche dopo la bocciatura della tassa di soggiorno

Federalberghi e Assohotel spiegano perchè l’imposta non doveva essere approvata:«Non sarebbe andata al settore, ma a rimpinguare il bilancio comunale»

AGRIGENTO. La città di Agrigento continuerà a non capitalizzare le potenzialità economiche del settore turistico. La bocciatura del Consiglio comunale della tassa di soggiorno, ha aperto un’altra ferita nella gestione politica di un comparto che dovrebbe essere trainante per l’economia cittadine che invece coinvolge, percentualmente, ben poche realtà. E mentre sui social network crescono i commenti negativi alla bocciatura dei giorni scorsi, una voce fuori dal coro si alza da Federlaberghi e Assohotel di Agrigento che spiegano il loro punto di vista.

«L’imposta di soggiorno - scrivono in una nota congiunta - come previsto dalla legge, deve essere destinata al miglioramento dei servizi turistici oggi carenti o del tutto assenti nella nostra città. Non è ammissibile che il Dirigente preposto, come relazionato nella seduta consiliare di sabato, preveda di inserire l’imposta nel bilancio pluriennale, senza nessuna certezza di entrata, senza nessuna programmazione di interventi nel settore, senza nessuna concertazione con gli operatori e tutte le associazioni di categoria del comparto turistico. Molto probabilmente gli introiti sarebbero serviti invece per colmare esigenze di bilancio,lontani dalla natura della stessa legge.
L’imposta di soggiorno era stata inserita qualche tempo addietro, nella proposta di bilancio dal Commissario Giammanco, che su input degli uffici, sperava di incrementare le casse comunali con nuove entrate.

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