SCIACCA. Taglio del 25 per cento del prezzo di vendita dei beni di Torre Macauda, niente partecipazione, in Qatar, al Brandy Italy, la prima esposizione dei prodotti Made in Italy organizzata nell’emirato arabo, per cercare acquirenti per l’albergo, ritenuta troppo costosa (circa 26 mila euro) e via libera a messaggi pubblicitari, sempre per la vendita, su un canale televisivo nazionale. Sono le ultime novità, sul fronte Macauda, per l’attività finalizzata al completamento della procedura e dunque alla vendita dei beni.
La riduzione del 25 per cento è sul valore complessivo dei lotti, che è di 30 milioni di euro, e, dunque, sui singoli beni. Il prezzo del lotto comprendente l’albergo è sceso da 19 milioni di euro a 14 milioni 250 mila. Di questo lotto, per il quale le prossime vendite sono previste il 13 e il 20 gennaio del 2015, fanno parte 196 camere, 105 cottage e 116 appartamenti. Il 2 e il 9 dicembre, intanto, sarà in vendita il lotto con 163 appartamenti a prezzi che vanno da 27 mila a 120 mila euro. Gli altri lotti comprendono il locale che è stato adibito a ristorante Vecchio Casale per 465 mila euro e il centro servizi per un milione 650 mila euro. I debiti di Torre Macauda ammontano a circa 40 milioni di euro. Oltre all’Ircac gli altri creditori sono le finanziarie Sagrantino Italy, Aspra Finance, Ital Fondiario e la Serit. L’albergo è chiuso dal 2012 quando, per qualche mese, è stato gestito dalla «Salento Way». È stato l’ultimo impiego per i quaranta lavoratori che per anni sono stati all’opera a Torre Macauda.
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