LICATA. I “mal di pancia” di commercianti e artigiani all’indomani del voto del consiglio comunale sulla Tari sono diventati protesta clamorosa. Ieri Domenico Ballacchino, presidente cittadino di Confcommercio, ha annunciato che “tutti gli esercenti sono pronti a consegnare le chiavi dei propri negozi al presidente del consiglio comunale, per protestare in maniera significativa contro la decisione adottata dall’assise in materia di tassa sui rifiuti”. In città i negozi sono poco meno di mille, i bar centocinquanta e le attività artigianali oltre duecento. Insomma un nutrito numero di famiglie sbarca il lunario grazie a negozi, locali pubblici e laboratori di piccoli artigiani.
Ora, denuncia la Confcommercio, la situazione è divenuta insostenibile. “Nei prossimi giorni – ha annunciato Domenico Ballacchino - ci riuniremo in assemblea e decideremo il giorno in cui consegneremo le chiavi delle nostre attività al Comune. Nei giorni scorsi, quando abbiamo appreso la decisione dei consiglieri, per un momento abbiamo pensato che il voto riguardasse qualche altro Comune e non il nostro. I nostri rappresentanti che siedono tra gli scranni del consiglio comunale sanno bene che i commercianti licatesi ormai sopravvivono, ed in tanti ormai da tempo hanno abbassato le saracinesche ed hanno ripreso la via dell’emigrazione”.
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