È morto a Pantelleria, dove risiedeva, Filippo Panseca, l’artista che disegnò il simbolo del garofano del Psi e ideò le scenografie dei congressi socialisti della fine degli anni '80. Aveva 84 anni. Apprezzato da Bettino Craxi, Panseca è stato un artista poliedrico, creatore della prima cattedra italiana di Computer art. Nato a Palermo il 5 marzo 1940, inizia la sua carriera artistica nell’isola. In breve tempo la sua fama valica i confini regionali: espone le sue opere a Roma e Milano, poi a New York, Parigi. Nel 1979 a San Francisco elabora e stampa le prime immagini con un computer. Ma il grande pubblico lo conosce per due congressi del Psi: quello di Rimini del 1987, quando realizza sul palco una sorta di tempo, e poi a Milano nel 1989 dove realizza un maxischermo di 8 metri a forma di piramide che inquadra gli oratori. Poi disegnerà il garofano simbolo del Partito socialista. Panseca è sempre stato attento a qualsiasi innovazione tecnologica. Dalla fotografia al film e al video, da elementi meccanici, opere cinetiche, elettronici, luci e suoni, all’Arte biodegradabile, dai minerali - come fosforo e fluoro - alle opere immateriali da inviare attraverso satelliti, alle plastiche fotosensibili e al computer. Il figlio Bettino, Bobo Craxi, lo ha ricordato così su Facebook: «Filippo Panseca lascia un segno nell’arte contemporanea. il suo eclettismo ha saputo unire il gesto d’artista all’impegno civile. Piango l’amico caro, il compagno, l’uomo che ha vissuto il suo tempo ed ha disegnato e immaginato l’Italia da Pantelleria a Milano, passando per Rimini e Palermo».