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VillaBanks dal vivo a Sciacca: «Ogni giorno punto a scoprire me stesso»

Intervista al giovane rapper: «Una mia canzone nasce o dalla voglia di esprimere qualcosa in particolare»

L’astro nascente pronto a salire sul palco del Green Valley Pop Fest a Sciacca: domani (22 luglio) il live di VillaBanks. Si chiama Vieri Igor Traxler, ma ormai conosciuto da tutti con il nome d’arte per via del suo talento che in pochissimo tempo, è un rapper classe 2000, gli ha permesso di crearsi una platea di fan di tutto rispetto, oltre a collaborazioni con Madame, Rkomi, Guè Pequeno e per ultima Elettra Lamborghini, nel brano Teta. Il rapper ha 6 album all’attivo ed ha collezionato già 7 dischi di platino, 6 dischi d’oro e 2,5 milioni di ascoltatori mensili sulle piattaforme digitali.

Questo perché la sua musica parte proprio come se fosse un viaggio verso la volontà di rappresentare più forme di libertà, l’amore per la vita e i valori fondamentali che ognuno di noi riconosce come tali. «La Sicilia - dice Vieri - è uno dei pochissimi posti che chiamo casa da sempre, è un piacere immenso tornare, trovare la famiglia, i profumi e le tradizioni che mi sono così care».

Cosa farà qui prima di andare via?

«Mangiare una granita, un gelato con la brioche, fare un bagno in mare, che ho fatto. Quando avrò fatto anche le altre cose sarò felice e potrò ripartire. La granita la mangio sempre in un posto buonissimo vicino all’aeroporto di Catania e fanno anche le brioche senza glutine e senza lattosio per me che sono intollerante. In generale il mio passaggio prima di partire è da lì».

Si esibirà sul palco di Sciacca, cosa si aspetta?

«A Sciacca mi aspetto qualcosa di gigante. È la prima volta che in Sicilia vedo un pubblico così grosso e non vedo veramente l’ora, perché sono venuto diverse volte a suonare qui ma sempre in piccole occasioni in club. È la prima volta che trovo un festival così gigante ad aspettarmi e sono veramente euforico all’idea di salire su quel palco domani».

E dal pubblico…

«Il pubblico siciliano è sempre calorosissimo, un piacere cantare per loro. Come anche quello sardo è un pubblico isolano, quindi magari non hanno accesso a tutte le serate e tutti gli eventi che ci sono a Milano o a Roma e si sente il doppio del calore quando ci esibiamo qui».

Da dove arriva la voglia di fare il cantante?

«La passione per la musica è nata insieme a me, sin da piccolissimo ero già con lo strumento in mano, suonavo il sassofono e sentivo mia sorella suonare il pianoforte. Prima di lei, quando ero neonato in pratica, sentivo anche l'altra mia sorella suonare la chitarra. Diciamo che ce l'ho nel sangue e nelle orecchie da sempre, Mi è venuto molto naturale mettere in musica i testi che scrivevo e cantarli».

Scriveva e cantava…

«Una mia canzone nasce o dalla voglia di esprimere qualcosa in particolare o da una pulsione creativa, che può essere ad esempio la voglia di sperimentare qualche genere nuovo di musica. Altre volte invece mi metto sfide di scrittura in cui dico ‘vorrei fare un testo in questo modo o in quest'altro modo, in questa lingua o in quest'altra lingua’. In questo modo si crea un piccolo mosaico di poesie messe in musica che poi formano album e progetti che sono quella che è ad oggi la mia discografia».

Quali sono i prossimi obiettivi di VillaBanks?

«I miei obiettivi sono di essere capito sempre di più, capirmi sempre di più, scoprirmi e riuscire a comunicare quello che sento. Poi tanto lavoro a livello tecnico, per imparare ad usare gli strumenti che ho a disposizione, che siano la lingua o la musica in generale, per esprimere quello che sono, quello che ho dentro e anche per coinvolgere le persone come vorrei».

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