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Musei, l'allarme di CoopCulture: "Servono subito aiuti alle imprese"

La Valle dei Templi di Agrigento

I musei sono chiusi e le imprese che gestiscono biglietterie, prenotazioni, bookshop sono allo stremo. A lanciare il grido d’allarme è Letizia Casuccio, direttrice generale di CoopCulture, la più grande cooperativa culturale del Paese che gestisce i servizi di circa 200 istituzioni culturali in tutta Italia, tra cui quelli del Colosseo e della Valle dei Templi di Agrigento. Ora ha dovuto mettere in cassa integrazione 2.000 persone e non sa come sarà il futuro.

"La situazione è drammatica - afferma all’AGI Casuccio - e le previsioni per il settore indicano che nel 2023 avremo ancora il 50% del fatturato del 2018; per il riallineamento con i risultati del 2019 bisognerà attendere il 2025". "La nostra è una cooperativa gestita da donne che occupa donne, prevalentemente laureate - fa notare Casuccio - e prima della pandemia aveva un bilancio sano, con un fatturato di quasi 80 milioni di euro. Ma i ricavi sono legati alle concessioni, vengono dagli utenti. Con la chiusura quasi integrale dei centri culturali siamo state costrette a ricorre alla cassa integrazione. Ma quanto può andare avanti questa situazione? Servono altre forme di sostegno".

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