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Ad Agrigento grande partecipazione alla "Lunga notte della cattedrale"

La cattedrale di San Gerlando si è riappropriata del suo ruolo: è tornata ad essere il fulcro centrale della vita e delle iniziative del centro storico. Fino alla mezzanotte di venerdì - grazie alla "Lunga notte della cattedrale", iniziativa del Mab, - il duomo di Agrigento era gremito e chiunque, anche soltanto perché incuriosito, ha varcato la soglia del portone della cattedrale è rimasto colpito, incantato: la chiesa Madre era illuminata soltanto dalla luce di 100 candele. Un'atmosfera mistica che ha permesso di cogliere la presenza sacra all'interno del duomo, per poi scoprire i particolari che solo la flebile luce che squarciava l'oscurità riusciva a mettere in mostra.

"Sia la luce e la luce fu" - con i primi versetti del libro della Genesi è stata aperta la nottata. Silenzio, Parola e non parole, la musica del violoncello, il sottofondo di sua "maestà" l'organo della cattedrale, tutto ha concorso a creare un'atmosfera spirituale.

A fare da corona all'iniziativa, la proiezione degli affreschi medievali, "strappati" negli anni Cinquanta del secolo scorso e custoditi al museo Diocesano, sulle lunette dove erano fissati.

L'arcivescovo di Agrigento, il cardinale Francesco Montenegro - dando il saluto ai presenti - ha ringraziato per avere accolto l'invito e ha richiamato al valore della luce tenue e del silenzio che ha detto: "Ci permettono di sentire la presenza di Dio".

"Non ci aspettavamo una presenza così qualificata, adulti, giovani, bambini, intere famiglie - ha detto don Giuseppe Pontillo, parroco della Cattedrale e direttore dell'ufficio Beni culturali della Curia, - . Sono venuti per visitare un luogo e invece hanno fatto esperienza di una presenza. Stiamo lavorando ad un calendario per le serate estive perché la Cattedrale diventi luogo di vita per tutti".

La cattedrale di San Gerlando è stata riaperta - è praticamente risorta dal buio - dopo 8 anni di porte sbarrate, polemiche, vertici e speranze. È stata una festa, mentre il presidente della Regione, Nello Musumeci, annunciava il via libera al contratto con la ditta che, per 425 milioni di euro, si è aggiudicata, dopo le verifiche del Rup Duilio Alongi, l'appalto per l'elaborazione del progetto esecutivo per il consolidamento del colle. Perché c'è, appunto, ancora il colle - sul quale sorge la chiesa Madre di Agrigento - da consolidare e mettere in sicurezza dal dissesto idrogeologico.

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