LICATA. La tradizione vuole che l’undici gennaio di ogni anno si celebri la festa “invernale” di Sant’Angelo. Nel 1693, proprio l’11 gennaio, un violento terremoto colpì la Val di Noto e parte della Sicilia orientale ma risparmiò la città di Licata grazie all’intercessione del Santo Protettore, Sant’Angelo.
E anche quest’anno il rettore del Santuario, don Angelo Pintacorona ed i fedeli del Terz’Ordine Carmelitano hanno predisposto un programma articolato di festeggiamenti che si snoderanno in tre giorni: il 10, l’11 ed il 12 di gennaio, dedicati al ricordo dell’intercessione di Sant’Angelo per impedire che Licata venisse distrutta dal terremoto. Si comincia mercoledì 10 di gennaio con il trasferimento dell’urna di Sant’Angelo dalla cappella all’altare maggiore che avverrà alle 18, dopo la recita del Santo Rosario delle 17,30. Qui la “vara” rimarrà per i tre giorni di celebrazioni. Sarà la giornata dei devoti. Alle 18,30 la celebrazione della messa animata dai soci dell’associazione “Pro Sant’Angelo”.
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