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Racalmuto, Grasso cita Sciascia come esempio

RACALMUTO. "Forse tutta l'Italia va diventando Sicilia… A me è venuta una fantasia, leggendo sui giornali gli scandali di quel governo regionale: gli scienziati dicono che la linea della palma, cioè il clima che è propizio alla vegetazione della palma, viene su, verso Nord, di cinquecento metri, mi pare, ogni anno… La linea della palma…". Il presidente del Senato, Pietro Grasso, cita testualmente un passaggio de "Il giorno della civetta" di Leonardo Sciascia e conclude la sua lectio magistralis - non facendo mancare la premessa delle palme "attaccate da parassiti insidiosi" - con un interrogativo: "Chissà se prima scompariranno le palme o la mafia?".

A venticinque anni dalla scomparsa dello scrittore, nella fondazione della "sua" Racalmuto, ieri, il presidente Grasso ha ricordato, a cuore aperto, Sciascia. E' stata una lectio magistralis "sull'impegno civile" dello scrittore e politico. «Ho cominciato a conoscere la mafia - ha detto il presidente - attraverso i libri di Sciascia». Grasso - alla presenza dei neo assessori Cleo Li Calzi e Antonio Purpura, che hanno rilanciato e sostenuto il progetto culturale sui luoghi natii di Sciascia, Pirandello e Camilleri - ha ricordato i passaggi salienti de "Le parrocchie di Regalpetra", de "Il giorno della civetta".

 

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