
Peggio della Sicilia nessuna regione, ancora una volta, con Agrigento ed Enna maglia nera tra le province d’Italia. È il resoconto di quasi nove mesi di incendi, da Capodanno del 2025 fino al 15 settembre, secondo i dati diffusi ieri dall’Ispra, che nell’Isola, insieme alla Calabria, alla Puglia e alla Campania, registra l’85% delle aree totali bruciate in scala nazionale. Ma nel quadro nero meridionale è per l’appunto il territorio siciliano a spiccare in negativo, con una superficie complessiva percorsa da roghi di 480 chilometri quadrati, all’interno della quale sono andati in fumo ben 37 chilometri quadrati di ecosistemi forestali.
Anche per il 2025, l’Agrigentino risulta essere il distretto d’Italia maggiormente interessato dalle fiamme, con 171 chilometri quadrati coinvolti, un perimetro corrispondente al 19% di tutta la superficie andata a fuoco nel Paese durante lo stesso arco di tempo. Se invece si considerano soltanto le zone boschive, è Enna a piazzarsi in vetta alla triste classifica, con 1.117 ettari, mentre Caltanissetta incassa il terzo posto con 850 ettari. Tra le prime dieci anche Catania e Agrigento, con, rispettivamente, 484 e 441 ettari. Più distanti, ma sempre nell’elenco delle 25 province più martoriate dello Stivale, si trovano invece Palermo, Ragusa e Trapani, con 252, 97 e 80 ettari.
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