
Altri 46 migranti sono sbarcati a Lampedusa dopo che le motovedette Cp322 e Cp276 hanno soccorso al largo dell’isola due barchini salpati da Zarsis in Tunisia e Abu Kammach in Libia. A bordo, rispettivamente, 17 sudanesi che hanno detto d’aver pagato 3.500 dinari tunisini per la traversata e 29 (5 donne e 11 minori) algerini, libici ed egiziani che hanno invece pagato 6 mila dinari libici. Tutti sono stati portati all’hotspot dove, al momento, ci sono 269 ospiti. Fra loro anche 58 dei 60 sopravvissuti nel doppio naufragio di ieri a 14 miglia da Lampedusa.
Sono in corso, con i mediatori culturali, le audizioni dei gruppi di egiziani e sudanesi. I poliziotti della squadra mobile stanno cercando attraverso i loro racconti di ricostruire cosa è accaduto in alto mare e identificare gli eventuali scafisti. I racconti continuano ad essere molto confusi. In totale sui due barconi, partiti entrambi dalla Libia, sembra che vi fossero da 100 a 110 persone. All’appello quindi dovrebbero mancare da 13 a 23 persone. Due cadaveri, già avvistati ieri, sono intrappolati nello scafo affondato.
Le ricerche della guardia costiera vanno avanti ed è stata estesa l’area da perlustrare, ma al momento non sarebbero stati rinvenuti altri cadaveri. Le ricerche dureranno 72 ore, dovrebbero quindi terminare nella mattinata di domenica.
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