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Il naufragio di Lampedusa, il vice direttore dell'hotspot: «I superstiti sono sotto choc». Piantedosi: «Ennesima tragedia, bisogna prevenire i viaggi»

Sono 60 i migranti giunti durante la notte a Lampedusa. A bloccare tre dei quattro barchini sono stati il pattugliatore veloce Avellone della Guardia di finanza e la motovedetta Cp324 della Guardia costiera. Due barche trasportavano 13 migranti ciascuna, l'altra 17. Altri 17, fra cui 8 donne e un minore, sono stati fermati dalla Guardia di finanza a monte di Cala Croce: Il gommone di 7 metri era stato lasciato alla deriva e il gruppetto - in fuga da Camerun, Costa d'Avorio, Guinea, Senegal, Burkina Faso e Mali - si stava incamminando verso il centro urbano. Tutti sono stati portati all'hotspot di contrada Imbriacola. ANSA/Concetta Rizzo

«Nella tarda mattinata abbiamo accolto le 56 persone partite dalla Libia superstiti e altre 4 sono state ricoverate in osservazione. Sono provate dal viaggio e da quanto accaduto, ma in condizioni di salute discrete. La nostra equipe li ha presi in carico e si sta occupando di loro e dei loro bisogni». Lo dice la vicedirettrice dell’hotspot di Lampedusa Cristina Palma.

«L'ennesima tragedia avvenuta oggi nel Mediterraneo centrale, a 14 miglia nautiche da Lampedusa, addolora profondamente e suscita un pensiero di profondo cordoglio per le vittime. Questo drammatico episodio conferma, ancora una volta, l’urgenza di prevenire, sin dai territori di partenza, i pericolosi viaggi in mare e di combattere senza tregua lo spietato affarismo dei trafficanti di esseri umani che alimenta questo fenomeno». Lo afferma il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi aggiungendo che «la tragedia di oggi è avvenuta nonostante la presenza di un dispositivo di soccorso in prontezza operativa, composto da diversi assetti nazionali e unità navali private. È nostro dovere continuare, con determinazione e fermezza, a contrastare questo vergognoso
commercio di vite umane e a proteggere chi rischia di esserne vittima».

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