
L’inchiesta che, fra dicembre e gennaio scorsi, con il doppio blitz dei carabinieri, ha fatto scattare decine di arresti sgominando le famiglie mafiose di Villaseta e Porto Empedocle, approda in aula per l’udienza preliminare. I pubblici ministeri della Dda di Palermo, Claudio Camilleri, Giorgia Righi e Luisa Bettiol, hanno firmato la richiesta di rinvio a giudizio per tutti i 54 imputati, alcuni dei quali accusati di avere messo in piedi un vasto traffico di droga collegato alle cosche.
L’indagine ha fatto luce su alcune estorsioni, rapine e danneggiamenti, delineando i nuovi organigrammi delle famiglie mafiose confinanti di Agrigento-Villaseta e Porto Empedocle, spesso in contrasto fra loro tanto da far temere più volte gli inquirenti che potesse scoppiare una guerra di mafia. A reggere i clan sarebbero stati due mafiosi di vecchia data: Fabrizio Messina a Porto Empedocle e Pietro Capraro a Villaseta.
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