
La procura della Corte dei Conti siciliana ha mandato a processo un dirigente regionale, originario di Palma di Montechiaro, per un danno erariale di oltre 3 milioni di euro. I giudici, tuttavia, lo hanno assolto, recependo le tesi della difesa secondo cui i ritardi e le possibili inefficienze nei controlli legati alla concessione di un finanziamento erano stati fisiologici per via del numero molto elevato di pratiche da gestire.
Per i pm contabili, in particolare, il dirigente aveva consentito a una società di incassare un contributo pubblico di 3.133.015 per l’ammodernamento tecnologico di un mattatoio a Monreale. I macchinari, tuttavia, erano finti e i controlli della Regione, fatti peraltro in ritardo, non lo avrebbero accertato. Il dirigente, tuttavia, assistito nel giudizio dagli avvocati Girolamo Rubino e Rosario De Marco Capizzi, ha sostenuto l’impossibilità di eseguire un controllo su tutti i macchinari delle aziende che avevano fatto richiesta per l’enormità di procedure da evadere. I giudici, quindi, lo hanno assolto.
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