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Lampedusa, genitori sotto choc dopo la morte dei due bimbi: sono assistiti dalla Croce Rossa

Sono ore di dolore all’hotspot di contrada Imbriacola, a Lampedusa, dove si trovano i genitori dei due bambini di circa due anni morti durante la traversata dalla Libia. I piccoli, recuperati ormai privi di vita dall’equipaggio della ong Nadir, sarebbero morti di sete, come ha raccontato il team medico della nave.

Mamma e papà di uno dei due bambini di circa due anni recuperati senza vita dal veliero della ong Nadir si trovano nell’hotspot mentre per l’altro piccolo, anche lui deceduto durante la traversata, è presente soltanto la madre. Entrambe sono sotto choc e vengono assistite dal personale della Croce Rossa Italiana che gestisce il centro.

Secondo i racconti dell’equipaggio, i bambini erano già morti il giorno prima del soccorso, avvenuto nelle acque internazionali della zona Sar maltese. Il gommone era rimasto alla deriva per giorni, con il motore fuori uso e senza acqua né ripari. Quando la Nadir è arrivata sul posto, le condizioni di molti migranti erano critiche, in particolare delle donne, alcune con gravi ustioni causate dal contatto prolungato con carburante misto ad acqua salata.

I cadaveri sono stati consegnati alle autorità di Lampedusa, mentre gli altri 60 sopravvissuti, tra cui diversi feriti, sono stati trasferiti all’hotspot. Al momento nella struttura si trovano 304 persone, di cui 28 minori non accompagnati. Tra loro, anche le due madri che hanno perso i figli in mare.

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