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Agrigento, muratore ucciso dopo una lite sui lavori: condannato a 14 anni

I giudici della Corte di assise di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara, hanno condannato il pensionato sessantanovenne Giovanni Ferrera riconosciuto colpevole di avere ucciso il muratore di 51 anni Carmelo Contarini

Quattordici anni e due mesi di reclusione per l’accusa di omicidio volontario: i giudici della Corte di assise di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara, hanno condannato il pensionato sessantanovenne Giovanni Ferrera riconosciuto colpevole di avere ucciso il muratore di 51 anni Carmelo Contarini.

Il delitto, con una coltellate al torace, sarebbe avvenuto il 27 dicembre del 2022, per strada, in via Agrigento, a Cattolica, dopo una lite per dei lavori edili, eseguiti dalla vittima e commissionati dall’imputato in casa della sorella. Ferrera, secondo la ricostruzione dell’episodio, non sarebbe rimasto soddisfatto dell’esecuzione e ne sarebbe sfociata una lite furibonda al culmine della quale avrebbe estratto un coltello colpendolo al torace e uccidendolo.

Il pubblico ministero Gaspare Bentivegna aveva chiesto la condanna a 22 anni e 6 mesi. I suoi legali Valeria Martorana e Guglielmo Gulotta hanno sostenuto che si era trattato di legittima difesa e che l’imputato si era difeso da un’aggressione, temendo di essere ucciso dopo essere stato preso a pugni. Le indagini dei carabinieri, durante le quali sono state pure disposte delle intercettazioni, avrebbero consentito di delineare il contesto in cui è maturato l’omicidio.

L’imputato, adesso ai domiciliari, ha subito consegnato l’arma prima di chiudersi nel completo mutismo. La Corte, oltre a escludere i futili motivi, ha concesso le attenuanti generiche consentendo di contenere ulteriormente la pena.

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