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Mafia, inchiesta Xydi ad Agrigento: 9 condanne e 4 assoluzioni

Per Angela Porcello c’è una riduzione di pena: in appello viene condannata a 9 anni, un mese e 23 giorni di reclusione. In primo grado le furono inflitti 15 anni e 4 mesi

Angela Porcello
Angela Porcello

Si conclude con 9 condanne e 4 assoluzioni il processo d’appello scaturito dall’inchiesta a carico di 13 imputati dello stralcio abbreviato del processo scaturito dall’inchiesta «Xydi» sul mandamento mafioso di Canicattì che sarebbe stato diretto dall’imprenditore mafioso Giancarlo Buggea e dalla compagna Angela Porcello. Quest’ultima è un ex avvocato penalista (cancellata dall’ordine professionale dopo l’arresto) che - secondo quanto accertato nel processo dibattimentale - avrebbe strumentalizzato la toga per incontrare soggetti mafiosi, su tutti il boss al 41 bis Giuseppe Falsone, gestendo così le dinamiche di Cosa nostra e Stidda. Per Angela Porcello c’è una riduzione di pena: in appello viene condannata a 9 anni, un mese e 23 giorni di reclusione (in primo grado le furono inflitti 15 anni e 4 mesi contro la proposta di 12 anni avanzata dalla procura generale). Condanna con riduzione di pena anche per Diego Cigna: 8 anni e 5 mesi contro i 10 anni e 6 mesi inflitti in primo grado. Confermati 20 anni di reclusione per Giancarlo Buggea senza nessuno «sconto». Il capomafia di Canicattì Calogero Di Caro complessivamente dovrà scontare 30 anni di reclusione in continuazione con precedenti condanne. Confermate le condanne di primo grado a Luigi Boncori (20 anni) e Giuseppe Sicilia (18 anni e 8 mesi), rispettivamente considerati i capi delle famiglie di Ravanusa e di Favara. Confermate le condanne di primo grado anche per Gregorio Lombardo (17 anni e 4 mesi); Giuseppe D’Andrea (3 anni e 4 mesi) e Calogero Paceco (8 anni). Assolti Simone Castello (in primo grado gli furono comminati 12 anni), l’avvocato Annalisa Lentini (in primo grado condannata a un anno e 8 mesi), Vincenzo Di Caro (un anno in primo grado) e l’appuntato della polizia giudiziaria Giuseppe Grassadonio (8 mesi in primo grado).

Pena ridotta a Porfello

«Siamo soddisfatti per l’esito processuale dell’appello che costituisce un risultato estremamente positivo»: queste le prime parole dell’avvocato Giuseppe Scozzari che ha difeso l’imputata Angela Porcello, ormai sua ex collega dato che è stata cancellata dall’albo professionale dopo l’arresto nell’ambito dell’inchiesta antimafia Xydi sull’ultima rete di Matteo Messina Denaro. Per lei, dopo la sentenza in Corte di appello, oltre 6 anni di riduzione di pena rispetto a quanto comminato dai giudici al termine del processo di primo grado. Di fatto passa da 15 anni a 4 mesi a 9 anni, un mese e 23 giorni di reclusione. Riduzione importante dovuta al fatto che l’ex avvocato è stata assolta dall’accusa di falso in merito ad un episodio legato alla falsificazione di un timbro sulla data di un ricorso per evitare la condanna definitiva e l’arresto di un cliente.

Il cado di Lo Giudice

In tale vicenda venne coinvolto anche l’avvocato di Canicattì Calogero Lo Giudice, finito a processo e dimessosi dal ruolo di segretario della camera penale proprio per questo specifico episodio. Lo Giudice venne poi assolto. Come è stata assolta, ora in appello, anche l’avvocata Annalisa Lentini, giudicata colpevole in primo grado con la pena di un anno e 8 mesi ed anche lei legata alla presunta falsificazione del timbro. «La notevole riduzione di pena per la mia assistita - ha aggiunto Scozzari in riferimento al verdetto emesso in secondo grado nei confronti di Angela Porcello - è un segnale importante che la magistratura manda a quanti decidono dì collaborare. In altri termini collaborare con le istituzioni, oltre a costituire segno di ritrovata sensibilità morale, determina dei benefici tali da consentire la possibilità di ricominciare e di rifarsi una vita. Leggeremo le motivazioni e ci determineremo in merito alle future azioni da svolgere».

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