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Scontro per un matrimonio negato: tabaccaio di Canicattì condannato a 9 anni

Mario Lauricella, la vittima

Condanna ridotta in appello per Luigi Lalomia, il tabaccaio di 78 anni di Canicattì accusato di aver investito e ucciso il futuro consuocero, Mario Vincenzo Lauricella, per impedire il matrimonio dei figli. La Corte di assise di appello di Palermo ha abbassato la pena a 9 anni escludendo le aggravanti dei «futili motivi» e dell'aver agito «approfittando di circostanze tali da ostacolare la difesa privata». Il sostituto procuratore Carlo Lenzi aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado di 14 anni e 6 mesi.

Già in primo grado, la Corte di assise di Agrigento aveva escluso l'omicidio volontario, derubricando l'accusa in omicidio preterintenzionale: secondo questa ricostruzione la morte di Lauricella non sarebbe stata voluta, né l'aggressione premeditata.

Caduta anche l'accusa di tentato omicidio nei confronti della figlia della vittima, che il 30 maggio 2021 si trovò con il padre quando il furgone Doblò di Lalomia si è schiantato contro di loro. La giovane si è salvata grazie all'intervento del padre, che l'avrebbe spinta via prima dell'impatto.

Decisiva in appello una perizia dell'ingegnere Grazia La Cara che ha ridisegnato la dinamica dei fatti: secondo l'analisi, Lauricella avrebbe aggredito Lalomia prendendo a bastonate il furgone, provocando la reazione dell'imputato che lo ha poi investito nel tentativo di allontanarsi. Lauricella è morto il 16 luglio 2021, un mese e mezzo dopo l'incidente.

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