Subirà un delicato intervento chirurgico al setto nasale L.A., il cinquantenne aggredito a calci e pugni a Menfi solo perché non aveva soldi nel portafogli. Una brutale aggressione su cui indagano i carabinieri. L.A ha avuto una prognosi di trenta giorni. Dopo l'aggressione, ha anche lanciato un appello al sindaco Vito Clemente per risolvere il problema della mancanza di telecamere di videosorveglianza.
Il cinquantenne si stava recando a comprare il pane, quando ad un certo punto, nella zona di via Addolorata, è stato costretto a scendere dall'auto perché i componenti della banda hanno lanciato un oggetto contro la sua vettura. Uno stratagemma per farlo fermare e poterlo rapinare. Al suo rifiuto, dato che non aveva denaro con sé, è stato brutalmente pestato. «Erano le 6,30 del mattino - racconta - e mentre mi recavo al panificio ho visto che da un'altra auto mi avevano lanciato un oggetto. Cosi, sono sceso dall'auto e ho chiesto spiegazioni. Non l’avessi mai fatto, mi hanno chiesto soldi e io ho risposto che avevo pochi spicci e ho anche fatto vedere il mio portafogli, ma loro si sono innervositi di più e mi hanno picchiato senza pietà. Sono distrutto - racconta L.A. -, non posso nemmeno bere perché ho la mandibola lacerata. Sono infartuato e ho anche subito da poco un intervento al cuore. Mi hanno anche rotto il setto nasale, sono pieno di lividi, ho dolori ovunque. Quattro mi hanno aggredito e uno o due, non ricordo bene, aspettavano in auto. So che queste persone hanno fatto un po' di danni in giro, prima di aggredirmi».
Sulla vicenda indagano i carabinieri della stazione di Menfi. Il legale difensore è l'avvocato Calogero Lanzarone del foro di Sciacca. «Il mio assistito poteva avere conseguenze ben più gravi. Lui non ha reagito, si è solo difeso parando i colpi». L'autom degli aggressori è stata segnalata da altre persone e che pare sia stata vista nei pressi di due esercizi commerciali, dove avrebbero creato caos e tentato dei furti, senza riuscirvi, oltre a danneggiare auto parcheggiate in alcune vie del paese.
«È una vergogna - racconta l’uomo aggredito - che non vi siano a Menfi telecamere di videosorveglianza funzionanti. Chiedo al sindaco di farle ripristinare per aiutare le forze dell’ordine nel loro lavoro e per tutelare noi cittadini. Non è possibile che ci siano queste aggressioni cosi violente. Ho due figli e quando eco, ho paura».
Il vicesindaco Sandro La Placa ha fatto sapere che nel giro di qualche mese l'amministrazione dovrebbe riuscire a rendere funzionanti le telecamere nei punti strategici della città, ma ha precisato che non sarà possibile coprire l’intero territorio. Il sindaco Clemente ha condannato la brutale aggressione. «Siamo certi che le forze dell’ordine individueranno gli aggressori - ha detto - e siamo vicini alla famiglia». L.A. verrà operato domattina (3 gennaio) all'ospedale di Sciacca, dove è stato trasportato e curato subito dopo la brutale aggressione.
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