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Giornalista e operatori Rai aggrediti a Lampedusa, arriva una condannana

Migranti all’interno dell’hotspot di Lampedusa, gestito dalla Croce Rossa Italiana, Lampedusa (Agrigento), 14 giugno 2023. Sono 284 i migranti che, all'alba, risultavano essere ospiti dell'hotspot di Lampedusa dove ieri ci sono stati 8 sbarchi con complessive 193 persone. (Sbarco, trasferimento)ANSA/VINCENZO LIVIERIMigrants inside the Lampedusa hotspot, managed by the Italian Red Cross, Lampedusa (Agrigento), 14 June 2023. At dawn, 284 migrants appeared to be guests of the Lampedusa hotspot where yesterday there were 8 landings with a total of 193 people. ANSA/VINCENZO LIVIERI

Il giudice Michele Dubini della prima sezione penale del tribunale di Agrigento ha condannato Domenico De Battista, il 30enne lampedusano ritenuto responsabile, assieme ad altre dieci persone rimaste ignote, dell’aggressione - era il 4 luglio del 2023 - all’inviato del Tg1, Lorenzo Santorelli, e ai componenti della troupe. De Battista è stato condannato a 7 mesi di reclusione (il pm ne aveva chiesti 6), oltre al risarcimento dei danni subiti da Santorelli, dalla Rai e dall’Usigrai, tutti costituitisi parte civile.

Giornalista e operatori furono aggrediti mentre si accingevano a un collegamento in diretta per documentare la visita a Lampedusa del ministro dell’interno Matteo Piantedosi e della commissaria europea per gli Affari interni Ylva Johansson.

All’imputato era stato contestato «d’aver impedito con violenza il collegamento giornalistico in diretta con il Tg1 delle 20 dal molo Favaloro, quindi - secondo anche quanto fu ricostruito nel febbraio scorso quando venne ammessa la costituzione di parte civile nel processo dell’Usigrai - anche il reato di interruzione di pubblico servizio».

Usigrai è stata rappresentata in giudizio dall’avvocato Daniela Ciancimino, mentre il giornalista del Tg1 Lorenzo Santorelli e la Rai dall’avvocato Giulio Vasaturo dell’ufficio legale della Radiotelevisione italiana. Al lampedusano è stato revocato, sempre dal giudice Michele Dubini, il beneficio della sospensione condizionale della pena.

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