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Antenna telefonica tra case e scuola, proteste a Sciacca: il Tar chiede chiarimenti all'Arpa

Il Tar di Palermo ha chiesto chiarimenti all’Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) sull’ipotesi che rischino di essere superati i limiti di emissione elettromagnetica, così come paventato dal comune di Sciacca in ordine al procedimento, attivato da una società multinazionale, per l’installazione di una antenna di telefonia mobile su un terreno privato situato nella contrada Marchesa. La zona in questione è densamente abitata. La collocazione del traliccio è prevista in particolare a cento metri da un istituto scolastico, il «Calogero Amato Vetrano».

La decisione della giustizia amministrativa, in attesa dell’udienza di merito prevista per il prossimo febbraio, è stata assunta a seguito di un ricorso presentato dalla Invit spa contro un provvedimento della locale amministrazione comunale, che aveva di fatto imposto lo stop ai lavori in attesa anche che il comune si doti di un piano urbanistico che stabilisca in quali zone del territorio sia ammessa l’installazione di nuovi impianti relativi ad infrastrutture di telefonia mobile.

Per la Invit spa, che si è rivolta al Tar, il comune non può opporsi alla concretizzazione del progetto. Ma oltre al comune, che ha presentato le proprie deduzioni, sono stati anche gli residenti interessati ad adire le vie legali contro l’installazione del traliccio, rivolgendosi all’avvocato amministrativista Calogero Marino.

L’amministrazione comunale di Sciacca nel frattempo ha dato incarico ad un ingegnere di redigere un nuovo piano urbanistico che indichi alcune aree specifiche dove collocare infrastrutture di telefonia mobile, per garantire regole chiare e certe, evitando che i futuri posizionamenti siano determinati esclusivamente dalle esigenze delle multinazionali ma seguano criteri oggettivi che rispettino e tutelino gli interessi di tutti i cittadini».

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