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Agrigento, ragazza di 24 anni in scooter morì per una buca: la Cassazione conferma le condanne per i funzionari

La sede della Corte di Cassazione

Morta a 24 anni in un incidente stradale con lo scooter provocato da una buca: secondo i giudici la colpa è stata dei funzionari del Comune di Agrigento che, sebbene informati della presenza del dissesto, non avrebbero fatto nulla per eliminarlo nè, quantomeno, per metterlo in sicurezza.

La Cassazione, rigettando il ricorso dei difensori degli imputati, ha così confermato il verdetto dei primi due gradi del processo per la morte della ventiquattrenne Chiara La Mendola, avvenuta a causa di un incidente, il 30 dicembre del 2013 al viale Cavaleri Magazzeni.

Un anno di reclusione, per l’accusa di omicidio colposo, è la pena inflitta all’ex dirigente dell’Ufficio tecnico del Comune di Agrigento, Giuseppe Principato, e al responsabile del servizio di viabilità, Gaspare Triassi. La ragazza, in particolare, secondo quanto ha accertato il processo, avrebbe perso il controllo del suo scooter Scarabeo per colpa della buca finendo sotto le ruote di un’auto che proveniva dalla direzione opposta. Chiara è morta sul colpo, prima ancora che arrivassero i soccorsi.

«Al di là della fin troppo dichiarata mancanza di fondi, il Comune di Agrigento disponeva comunque di quelli necessari, oltre che del personale, della struttura e dei mezzi, per compiere quantomeno i piccoli lavori di manutenzione ordinaria, quali la copertura di una buca sull’asfalto o anche solo, appunto, per segnalare l’insidia agli utenti della strada»: così ha scritto il giudice Giuseppe Miceli nelle motivazioni della sentenza di primo grado che è stata poi confermata nei successivi due gradi di giudizio.

La difesa degli imputati, invece - affidata agli avvocati Antonino Manto e Giuseppe Scozzari - aveva sostenuto, innanzitutto, che non vi fosse alcuna certezza che l’incidente era stato provocato dalla buca (a riferirlo è l’automobilista che l’ha investita con l’auto che, in un processo a parte, è stato assolto) e che la stessa fosse stata segnalata al Comune che, in ogni caso, non aveva le risorse finanziarie per provvedere alla riparazione.

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