Le intercettazioni, secondo una recente interpretazione delle Sezioni Unite della Cassazione, sono inutilizzabili ma anche «le incolpazioni provvisorie» non sarebbero state sorrette «da un supporto indiziario connotato dai necessari requisiti di gravità». È un passaggio delle motivazioni della sentenza con la quale il Tribunale del Riesame, presieduto da Monica Sammartino, ha annullato la misura interdittiva ad esercitare attività imprenditoriali e professionali per un anno nei confronti dell’avvocato Fabrizio Morabito, originario di Trapani, consulente legale di Unicredit, indagato nell’inchiesta sul complesso turistico Torre Macauda di Sciacca, in provincia di Agrigento.
Ad agosto erano stati revocati gli stessi provvedimenti e anche i sequestri preventivi per un valore di oltre cinque milioni di euro che erano stati disposti contro l’imprenditore romano Francesco Donà Delle Rose e la collega foggiana Anna Maria Lo Muzi nonché per il commercialista palermitano Maurizio Lupo. Gli avvocati difensori Marcello Consiglio, Giovanni Di Benedetto, Toni Gattuso, Carlo La Rosa, Ida Giganti e Vincenzo Lo Re, avevano sostenuto la mancanza dei gravi indizi di colpevolezza oltre che l’illegittimità delle intercettazioni, inizialmente disposte in altro procedimento che ipotizzava infiltrazioni mafiose a Torre Macauda.
Un servizio completo di Fabio Geraci sul Giornale di Sicilia in edicola oggi
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