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«Commissionarono l’omicidio del padre» a San Biagio Platani, dopo 32 anni a giudizio due sorelle e il presunto killer

Il Palazzo di giustizia di Agrigento

Si aprirà il prossimo 26 novembre davanti alla prima sezione della Corte di Assise di Agrigento il processo nei confronti di tre persone, tra cui dure sorelle accusate di aver commissionato ad un amico di famiglia (il terzo indagato) l’omicidio del padre, pagando cinquanta milioni delle vecchie lire. Nell’esecuzione dell’agguato, però venne ucciso anche il nonno che aveva visto in faccia il killer.
Il gup del tribunale di Agrigento Giuseppe Miceli, accogliendo la richiesta avanzata dal pm Maria Barbara Grazia Cifalinò, ha disposto il rinvio a giudizio delle sorelle Carmela e Rosalba La Placa, 56 e 67 anni, di San Biagio Platani, e di Luigi Costanza, 77 anni, di Comitini. I tre imputati – difesi dagli avvocati Antonino Gaziano, Mongiovì Gaziano, Daniela La Novara, Valentina Buongiorno e Gaetano Timineri – sono accusati di omicidio aggravato dalla premeditazione e, soltanto alle donne, anche di aver agito contro un ascendente. Due familiari delle vittime, rispettivamente zia e una sorella delle imputate, si sono costituiti parte civile rappresentati dagli avvocati Vincenzo Caponnetto e Salvatore Pennica.

La vicenda scaturisce dalle indagini sul duplice omicidio di Gaetano e Salvatore La Placa, padre e figlio uccisi a colpi di fucile il 14 ottobre 1992 nelle campagne di San Biagio Platani. Un cold case che per oltre trent’anni sembrava essere finito nel dimenticatoio fino a quando, a distanza di decenni, un parente delle vittime ha cominciato a indagare.

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