Dopo la recente diffida del sindaco Fabio Termine, un esposto alla Procura di Sciacca (Agrigento) contro Aica (l’azienda pubblica che gestisce le risorse idriche in provincia) è stato presentato da due consiglieri comunali del luogo, Maurizio Blò e Raimondo Brucculeri, esponenti di liste civiche. Chiedono alla magistratura di accertare eventuali profili di responsabilità da parte della società in ordine soprattutto all’ipotesi di reato di interruzione di pubblico servizio.
I due consiglieri segnalano numerosi episodi che, pur tenendo conto della grave siccità che ha colpito la Sicilia tutta, vede la popolazione di Sciacca (territorio dove eppure insistono numerose sorgenti) subire gravissimi disagi, a partire dai disservizi che scaturiscono da turni di erogazione che vengono spesso rinviati o annullati all’ultimo momento senza fornire alcuna spiegazione ai cittadini.
Disservizi che, secondo Blò e Brucculeri, non sono giustificabili dal punto di vista logistico ed organizzativo, e che metterebbero in evidenza una gestione casuale e priva di programmazione, che lascia la gente senz’acqua in qualche caso per diverse settimane, suscitando esasperazione e indignazione.
Intanto ad Agrigento, dopo la grande manifestazione di protesta che venerdì scorso ha visto scendere in piazza 2.500 persone, una delegazione del comitato civico #Vogliamolacqua ha consegnato al prefetto Filippo Romano un elenco di richieste volte ad assicurare un servizio idrico più efficiente. Invocato anche l’interessamento del Genio militare per una gestione meglio organizzata della distribuzione idrica.
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