«È necessario indagare non solo sulla condotta dell’indagato, ma sulla circostanza che, nella palestra dove è avvenuto il decesso mancava il defibrillatore». Il gip di Agrigento, Giuseppe Miceli, come chiesto dai genitori della giovanissima vittima, non ha accolto la richiesta del pubblico ministero Paola Vetro di chiudere il caso e archiviare l’inchiesta disponendo, al contrario, nuove indagini per fare luce sulla morte di Davide Licata, morto a 12 anni il 21 marzo dell’anno scorso durante un allenamento di basket alla scuola Guarino di Favara. Sotto accusa, per l’ipotesi di reato di omicidio colposo, il medico dello sport che ha rilasciato, per conto dell’associazione alla quale il piccolo era iscritto, il certificato di idoneità. La procura, concluse le indagini durante le quali sono stati sentiti familiari e operatori che gravitavano attorno all’associazione, ha chiesto l’archiviazione sulla base di una consulenza tecnica che esclude un nesso fra la morte, avvenuta per un’ischemia miocardica, e la condotta dell’indagato in quanto «il quadro clinico era nella norma e non suggeriva alcun ulteriore accertamento». Una consulenza di parte, commissionata dai legali dei genitori del piccolo, gli avvocati Giuseppe Barba e Laura Mossuto e redatta da Gaetano Thiene, direttore del centro di cardiologia vascolare dell’università di Padova e ritenuto un luminare del settore, ha convinto il giudice a non chiudere il caso. Thiene, che ha svolto perizie e ricerche sui casi del calciatori Piermario Morosini e Davide Astori, morti improvvisamente per problemi cardiaci, punta l’indice sulle modalità di esecuzione della visita, ritenuta poco approfondita, e sulla mancata presenza di un defibrillatore, obbligatoria per legge per gli eventi e gli allenamenti delle associazioni sportive, nella palestra dove è avvenuta la tragedia. Alla procura, quindi, è stato ordinato di indagare ulteriormente e la vicenda, come suggerito dallo stesso giudice, potrebbe approdare ancora in aula con un incidente probatorio ovvero una consulenza da svolgere in presenza del difensore dell’indagato, l’avvocato Ignazio Valenza, e delle altre parti.