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Porto Palo di Menfi, tornano i pannelli della Rotta delle citazioni: distrutti dai vandali e poi riparati

Il sindaco Vito Clemente: «Il nostro percorso di sensibilizzazione al rispetto delle regole prosegue. Non ci arrendiamo»

Dopo una settimana dall'atto vandalico, torneranno al loro posto i pannelli artistici della Rotta delle citazioni a Porto Palo di Menfi. Ad annunciarlo è il sindaco Vito Clemente, che invita i cittadini a partecipare alla ricollocazione dei cartelli che avverrà domani, sabato 29 giugno, allo stesso orario in cui sarebbero stati presi di mira dai vandali.

«Al fine di sensibilizzare al rispetto delle regole - spiega il primo cittadino - l'amministrazione comunale ha concordato con i volontari citazionisti di installare le parti recuperate e restaurate delle tre istallazioni vandalizzate. Le tavole saranno ricollocate alle ore 24. Sì proprio così: sabato a mezzanotte. Lo avevano detto, i volontari citazionisti, che non si sarebbero arresi, né si arrende la nostra amministrazione, nel percorso di sensibilizzazione al rispetto delle regole e delle cose pubbliche - prosegue Clemente -. Confidiamo nella generale partecipazione ad un evento simbolico».

Il sindaco, che ha subito denunciato il danneggiamento alle forze dell'ordine condannando duramente l'episodio, poi spiega l'origine delle frasi che si trovano sui pannelli e il tipo di restauro eseguito: «Le tre assi vandalizzate fanno parte delle istallazioni della Promenade Meditativa di Porto Palo dal titolo «Versi di mare fra i miei passi», ideata e curata dalla poetessa Angela Mistretta. Di queste, due sono state restaurate e una recuperata integra. Le tavole riferite alle poesie di Quasimodo e Spaziani, sono state prontamente restaurate e incollate da Maurizio Cutrano dei Volontari citazionisti visionari. Prendendo spunto a riguardo, da un post su Facebook di Mariangela Clemente , perfino la tecnica utilizzata è diventata a sua volta una sorta di citazione, un omaggio al kintsugi, antica tecnica di restauro giapponese consistente nel non occultare la riparazione, ma, al contrario, nell’enfatizzarla, evidenziando le linee di rottura con polvere di colore oro. In tal modo, il danno subito e la sua rimarginazione finiscono per trasformare l’oggetto rotto in opera d’arte. «Un vaso che si frantuma - come un legno che si spezza- non sarà mai uguale ad un altro: è il danno subito a renderlo unico e per questo più prezioso e più amato». Amato due volte, cioè prima e poi dopo la frattura: è questo il senso della filosofia giapponese. Questi versi, come un vaso giapponese ricostruito - conclude Clemente - sono adesso, se mai possibile, ancora più belli».

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