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Favara, ricordato il piccolo Pompeo e tutte le vittime di mafia dimenticate

Inaugurati i pannelli donati dalla Staffetta della legalità

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Inaugurati, a Favara, in provincia di Agrigento, i pannelli che ricordano «eroi dimenticati», come li ha definiti il sindaco Antonio Palumbo, quelle vittime della mafia che non vengono mai citate.

Fra questi quello dedicato a Stefano Pompeo, il piccolo di 11 anni che, fra Favara e Agrigento, venne ucciso la sera del 21 aprile 1999, raggiunto da colpi d’arma da fuoco mentre era sul fuoristrada di proprietà di un presunto boss di Cosa nostra. I sicari erano convinti di avere eliminato il loro bersaglio, ma a morire fu il piccolo Stefano, figlio di genitori che nulla avevano a che fare con la mafia. Il bambino, amante delle auto, era salito sul fuoristrada per fare un giro.

È stata una festa della legalità diversa dagli altri anni. Dopo la sfilata di auto e moto d’epoca, il percorso ha portato al cimitero di Piana Traversa, per un omaggio a Stefano Pompeo, con la deposizione di fiori e un momento di preghiera. Poi la visita alla stele del giudice beato Rosario Livatino e la sosta in via Padre Pino Puglisi e corso Vittorio Veneto per ricordare il beato, Gaetano Guarino e il piccolo Stefano Pompeo.

I pannelli - donati dalla Staffetta della legalità - al momento della scopertura hanno suscitato commozione. «Non posso credere che qualcuno sappia qualcosa - ha ribadito il sindaco Antonio Palumbo - . È arrivato il momento di dare giustizia e dignità all’intera comunità di Favara, non solo alla famiglia. E serve ribadire che la giustizia è di questo mondo».

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