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Nuova ondata di sbarchi a Lampedusa, oltre mille migranti nell'hotspot

Mediterranea mostra il video della sparatoria della Guardia Costiera libica

Migranti all'interno dell'hotspot di Lampedusa, 19 settembre 2023. Sono 1.544 i migranti che, al momento, si trovano all'hotspot di Lampedusa ma sono previsti altri arrivi durante la giornata di oggi. ANSA / CIRO FUSCOMigrants inside the Lampedusa hotspot, Italy, 19 September 2023. There are 1.544 migrants who, at the moment, are at the hotspot of Lampedusa but other arrivals are expected today. ANSA / CIRO FUSCO

Non si arrestano gli sbarchi di migranti a Lampedusa. Da mezzanotte, a bordo di 13 imbarcazioni, sono arrivate sull’isola oltre 500 persone.
E per l’hotspot di contrada Imbriacola, che ospita al momento 1.270 extracomunitari, nonostante il trasferimento di 300 profughi con il traghetto di linea salpato per Porto Empedocle, è l’ennesima emergenza. Nella struttura ci sono anche 87 minori non accompagnati, mentre in 180 partiranno in giornata con volo Oim per Bergamo. Per far fronte alla situazione in cui versa il centro, per stasera, la prefettura di Agrigento ha disposto il trasferimento di altri 300 profughi. I primi sette barchini di oggi sono arrivati nella notte con a bordo 333 persone.
Sei imbarcazioni sono state soccorse al largo dell’isola, una settima è arrivata autonomamente sulla spiaggia della Guitgia con a bordo 58 tra bengalesi, egiziani e pakistani partiti da Zuara. Sui 6 natanti salpati da Sfax, El Amra, Soussa e Mahdia, in Tunisia e bloccati dalle motovedette di guardia costiera e guardia di finanza, viaggiavano tra i 33 e i 57 profughi: gambiani, nigeriani, senegalesi, guineani, malesi e ivoriani, fra cui donne e minori. Dopo un primo triage sanitario al molo Favarolo, sono stati portati all’hotspot. Nel corso della giornata sono state intercettate, poi, altre 5 imbarcazioni, una delle quali è approdata direttamente a Cala Uccello. Una ondata di arrivi che ha portato sull’isola altre 551 persone tra cui 6 donne. I profughi hanno detto di venire da Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea Conakry, Mali e Senegal.
E’ giunta invece a Pozzallo la Mare Jonio, l’imbarcazione della ong Mediterannea bersaglio di spari della guardia costiera libica mentre operava in zona Sar libica. I migranti soccorsi «sono sotto shock, alcuni presentano segni di tortura e un uomo è stato colpito con il calcio del fucile», spiega Luca Casarini capo missione di Mediterranea che ha postato un video dell’attacco subito.
Nel filmato si sentono i componenti dell’equipaggio urlare: «Smettetela di spararci, è un’operazione di soccorso» e si vede giungere a grande velocità un gommone partito dalla motovedetta libica che si dirige verso un piccolo gommone dei soccorritori della Mare Jonio con a bordo alcuni naufraghi. Successivamente le immagini mostrano alcuni migranti tuffarsi in mare dall’unità libica che evidentemente li aveva raccolti in un’operazione precedente.
Attorno alle 6 di stamane infine la Life Support, la nave umanitaria di Emergency che si trovava in acque internazionali, in zona Sar (ricerca e soccorso) libica, ha individuato tramite radar due imbarcazioni di legno sovraffollate di persone. “Appena le abbiamo viste abbiamo lanciato i due rhib, i gommoni per il salvataggio, per valutare la situazione», racconta Annabel Montes Mier, capo missione. «Siamo riusciti a portare a bordo 200 persone, tra cui 21 donne e 14 bambini e bambine. Otto di loro sono minori stranieri non accompagnati», ha aggiunto. Un uomo è stato portato sulla nave in stato di incoscienza e dopo le prime cure si è ripreso, ma rimane sotto costante osservazione dello staff medico di Emergency. (ANSA).

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