Un ragazzo guineano di 15 anni è disperso, secondo quanto si è appreso dopo che 51 migranti gambiani, guineani, malesi e senegalesi sono finiti in mare durante il soccorso del loro barchino di ferro da parte della guardia costiera al largo di Lampedusa. I militari della motovedetta hanno recuperato 50 persone, fra cui 11 donne e 2 minori, ma all’appello manca il ragazzo. Il natante di 7 metri è salpato - stando ai primi racconti dei naufraghi - venerdì sera da Sfax in Tunisia.
È stata una ragazza, forse nemmeno ventenne, a urlare e a richiamare l’attenzione di soccorritori e volontari. «Manca mio fratello, non c’è mio fratello. Dov’è mio fratello?», urlava. Una volta giunti i superstiti a molo Favarolo di Lampedusa, si è scoperto che fra i naufraghi, raccolti in mare dagli uomini della motovedetta Cp 319, non c’era il ragazzo quindicenne. Sono subito partite le ricerche, nell’esatto punto in cui i migranti - durante le operazioni di trasbordo - sono finiti in acqua. Ancora una volta, nonostante gli inviti dei militari della Capitaneria a stare fermi, urlati anche con i megafoni, perché lentamente tutti sarebbero stati trasbordati, i migranti si sono spostati in massa verso il lato della motovedetta e il barchino di 7 metri in ferro si è ribaltato.
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