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Agrigento, sequestrate settemila arancine in un'azienda: erano prodotte abusivamente

Maxi multa da diecimila euro per il titolare. L'azienda era autorizzata soltanto alla vendita di dolci

Poteva produrre prodotti dolciari, ma non di gastronomia. È così scattata una maxi multa per un imprenditore cinquantenne di Agrigento, dopo le ispezione effettuate dai carabinieri del Nas di Palermo nella sua azienda. I militari hanno fatto scattare il sequestro per ben settemila arancine che erano state da poco prodotte ed erano pronte alla distribuzione, nonostante non ci fosse alcuna autorizzazione.

Erano state congelate ed erano destinate al mercato in vista del periodo pasquale. Al legale rappresentante della ditta, che abita nel Palermitano, è stata inoltre contestata la cattiva conservazione e la mancanza di tracciabilità di alcuni prodotti. In merito alle arancine, nessuna richiesta di autorizzazione a produrle era mai stata inoltrata alle autorità competenti. I carabinieri del Nucleo antisofisticazioni,  pochi giorni dalla Pasqua, hanno intensificato i controlli nel settore della ristorazione e della produzione alimenti.

Le ispezioni sono già state effettuate in varie zone dell'Isola, con aprticolare attenzione a pescherie e rivendite ambulanti. Tra i luoghi maggiormente frequentati in questo periodo, gli agriturismo: per garantire la sicurezza degli utenti, potenziati gli accertamenti anche in questo genere di strutture e nei locali delle zona balneari.

A fine gennaio, i Nas hanno effettuato numerosi controlli anche sulle materi prime. I militari di Catania, durante un'ispezione in un frantoio oleario di Messina hanno sequestrato 800 litri di prodotti, stoccati in contenitori anonimi, privi di indicazioni relative alla tracciabilità e all'origine. In provincia di Ragusa, invece, è stato chiuso uno stabilimento di imbottigliamento oli, attivato in assenza di autorizzazione e in pessime condizioni igienico sanitarie.

 

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