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Tar, sospesa interdittiva a due imprenditori di Favara: per ora non dovranno restituire un finanziamento alla banca

Coinvolti in un procedimento per mafia e poi assolti dal tribunale di Palermo, hanno chiesto di fermare le misure adottate dalla prefettura

La sede del Tribunale amministrativo regionale, a Palermo

Non dovranno restituire le somme erogate dalla Banca del Mezzogiorno con le agevolazioni due imprenditori favaresi coinvolti in un procedimento per mafia e poi assolti dal tribunale di Palermo. La banca aveva richiesto la restituzione delle somme alla luce delle misure interdittive emesse dalla prefettura di Agrigento, proprio alla luce del procedimento penale, che però si era concluso con l’assoluzione.

I due imprenditori, assistiti dagli avvocato Girolamo Rubino, Massimiliano Valenza e Lucia Alfieri, si sono rivolti al Tar per chiedere la sospensione delle interdittive e l’annullamento. Secondo i legali «la prefettura di Agrigento aveva erroneamente disposto il provvedimento interdittivo soltanto sul convincimento di un pericolo di condizionamento mafioso, in ragione di una vicenda giudiziaria occorsa agli imprenditori favaresi, sebbene questa si fosse conclusa con una sentenza di assoluzione piena resa dal Tribunale Penale di Palermo». Le agevolazioni concesse da Mediocredito centrale, sottolineano gli avvocati, «dovevano considerarsi di importanza fondamentale per la sopravvivenza delle imprese anche in ragione dell’entità degli importi in gioco».

I giudici del Tar di Palermo hanno accolto l’istanza cautelare e ordinato alla prefettura di Agrigento di riesaminare i provvedimenti interdittivi, entro 45 giorni, avendo cura, secondo quanto disposto dalla normativa di riferimento, di effettuare la relativa valutazione secondo un criterio di proporzionalità in relazione all’intensità del pericolo di condizionamento. La restituzione delle somme è sospesa.

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