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Mafia dell'Agrigentino, blitz Condor: 4 rinviati a giudizio

Il gip ha deciso il proscioglimento di Pasquale Alaimo, 55 anni, di Favara, accusato di avere violato la sorveglianza speciale incontrando alcuni pregiudicati

Il gup del tribunale di Palermo, Ivana Vassallo, ha deciso 4 rinvii a giudizio per altrettanti indagati dell’operazione «Condor» che ha colpito le famiglie di Cosa nostra e della Stidda e il proscioglimento di Pasquale Alaimo, 55 anni, di Favara, accusato di avere violato la sorveglianza speciale incontrando alcuni pregiudicati fra cui i fratelli favaresi Giuseppe e Ignazio Sicilia, imputati in questo processo. Alaimo era tornato libero dopo avere scontato 13 anni di carcere con l’accusa di essere stato uno dei principali fiancheggiatori della latitanza dell’ex capo provincia di Cosa nostra, Maurizio Di Gati (nella foto).

Il legale Giuseppe Barba aveva evidenziato che non si trattava di violazioni della misura ma «di sporadici incontri in luoghi pubblici senza nessun preventivo accordo». A processo, invece, vanno Salvatore Curto, 39 anni, di Canicattì; Salvatore Galvano, 52 anni, di Agrigento; Francesco Genova, 43 anni, di Palermo e Giovanni Cibaldi, 35 anni, di Licata. L’inizio del dibattimento è in programma l’11 marzo davanti ai giudici della prima sezione penale di Agrigento presieduta da Alfonso Malato. Altri dieci imputati, invece, hanno chiesto il giudizio abbreviato e il pm della Dda di Palermo, Claudio Camilleri, ne ha chiesto la condanna.

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