Tombaroli in azione al sito archeologico di Eraclea Minoa, in territorio di Cattolica Eraclea. In passato era già accaduto altre volte. Analoghe modalità sono state messe in atto nell’ultima incursione, compiuta nei giorni scorsi.
I responsabili si sono intrufolati nell’area recintata ed hanno praticato almeno 25 scavi clandestini nel terreno, della profondità di circa 10 e 20 centimetri, verosimilmente, anche se non vi è alcuna certezza, riuscendo ad asportare uno o più reperti archeologica. A formalizzare la denuncia, ai carabinieri della stazione di Cattolica Eraclea, è stato un impiegato dell’assessorato regionale ai Beni Culturali, distaccato presso il polo museale di Eraclea Minoa. Una delle poche certezze in mano ai militari dell’Arma, al momento, resta che i ladri di reperti sono entrati in azione approfittando dell’area archeologica solo parzialmente coperta da impianti di sorveglianza.
Da anni si parla infatti di dotare l’area di un impianto di videosorveglianza. Ma nonostante gli impegni e le promesse non è stato fatto nulla di concreto. E questi episodi di incursione notturna si ripetono nel tempo: 4 mesi fa è successa la stessa cosa. Eppure, si tratta di un’area archeologica di grande pregio, con un teatro antico e un antiquarium, dove sono custoditi interessanti reperti quali ceramiche, terrecotte, corredi tombali, statuette arcaiche di dee siciliane, una bellissima testa muliebre del IV° secolo a.C., frammenti di ceramiche iberiche del periodo neo-eneolitico provenienti dalle abitazioni della città arcaica ed ellenistica e una selezione di reperti ceramici e statuette votive provenienti dall’abitato e dalla necropoli.
Sono proprio le necropoli ad attirare la curiosità dei tombaroli, che in passato hanno fatto razzia di reperti, scavando anche a piccole profondità. La zona archeologica di Eraclea Minoa è ricca di testimonianze del passato che potrebbero tornare alla luce ed essere ammirate da tutti nei vari musei ed invece spesso sono nascoste a casa di qualcuno che, approfittando del mercato clandestino, si aggiudica pezzi di estrema bellezza e di incommensurabile valore artistico ed economico. A vigilare sul mercato clandestino ci sono i carabinieri, che riescono molte volte a bloccare le operazioni di compravendita di reperti.
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