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Disabili torturati e ripresi con i telefonini: sedicenne di Licata in carcere

Il ragazzo all’epoca dei fatti aveva 14 anni, venne «incastrato» dai video realizzati con i telefoni cellulari in cui si immortalavano le vittime mentre venivano picchiate, derisi e umiliati

Un sedicenne di Licata è stato arrestato ed è finito in carcere dopo che nei suoi confronti è stata disposta la sospensione condizionale della pena nell’ambito di una indagine per tortura, violazione di domicilio e lesioni personali aggravate. Si tratta del più piccolo dei giovani che nel 2021 rimase coinvolto nell’inchiesta dei carabinieri che portò alla luce crudeli violenze e gravi minacce che avevano determinato sofferenze fisiche e psichiche nonché lesioni della dignità di alcuni disabili. Il ragazzo, che all’epoca dei fatti aveva 14 anni, venne «incastrato» dai video realizzati con i telefoni cellulari in cui si immortalavano i disabili mentre venivano picchiati, derisi e umiliati. Video che erano stati cancellati, ma che i carabinieri riuscirono a recuperare. Ed emersero, stando all’accusa, nuove torture rispetto a quelle che avevano portato, a fine gennaio del 2021, al fermo dei maggiorenni.

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