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Morta per overdose a Ribera, appello dei genitori: «Non lasciamo soli i ragazzi»

Lo scrivono, in una lettera pubblicata su Facebook, i genitori di Keila Campo, la trentatreenne morta per overdose

«Non dobbiamo lasciare soli i ragazzi che pensano che la droga sia un modo per affrontare la vita, una possibilità per superare momenti difficili o per aumentare lo sballo di una serata qualsiasi». Lo scrivono, in una lettera pubblicata su Facebook, i genitori di Keila Campo, trentatreenne di Ribera morta per overdose. Il suo cadavere è stato rinvenuto giovedì scorso nella casa di campagna della famiglia.

Accanto al corpo i carabinieri hanno ritrovato una siringa, 60 grammi di cocaina e alcune banconote. Le indagini per provare a risalire a chi ha ceduto la dose fatale di droga alla giovane donna sono coordinate dalla procura della Repubblica di Sciacca.

Oggi a Ribera i funerali laici di Keila, con una cerimonia al palazzetto dello sport. «La nostra comunità è scossa da questa tragedia, ci stringiamo attorno ai suoi familiari, tutti noi siamo chiamati a riflettere», ha detto il sindaco Matteo Ruvolo. Keila Campo è la terza vittima per overdose in pochi anni. Un problema che nel recente passato ha visto il sacerdote riberese don Antonio Nuara fondare un centro di ascolto per famiglie. Da martedì l’associazione Ribera Lab promuoverà dei cicli di incontri mensili, coinvolgendo genitori di ragazzi tra i 14 e i 19 anni, alla presenza di due psicologhe.

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