Ha salvato 4 fratellini dai 2 ai 13 anni e il loro cane, portandoli in salvo dalle fumo che aveva invaso la loro abitazione. Senza pensarci due volte, il sovrintendente Salvino Cosenza (nella foto), in servizio alla polizia ferroviaria di Agrigento, ha concretizzato quello che non è soltanto un motto, ma una vera e propria scuola di vita dei poliziotti, «esserci sempre». L’incendio si è sviluppato in via Damareta, nel centro storico di Agrigento. Il fuoco è partito dai cumuli di spazzatura di un rudere abbandonato attiguo alla palazzina dove i quattro fratellini abitano con i genitori, migranti residenti da tempo in città. I bambini erano soli perché la mamma era in ospedale con il papà, ricoverato per una frattura ad una gamba.
Il sovrintendente, libero dal servizio e in ferie, stava parlando al telefono, quando ha sentito odore di bruciato: affacciandosi dal balcone di casa ha visto una densa colonna di fumo alzarsi da un palazzo vicino. «Ho notato che qualcuno, con un catino, gettava acqua sulle fiamme. Non ho distinto chi fosse: un adulto o un bambino», racconta il poliziotto, ricostruendo le fasi concitate del salvataggio. «Poi, quando ho raggiunto l’abitazione, ho scoperto che si trattava della ragazzina più grande che tentava di proteggere dalle fiamme gli altri tre fratellini».
Il poliziotto si è quindi lanciato in soccorso dei bambini, dopo avere invitato una famiglia di senegalesi, residenti al primo piano, a lasciare subito lo stabile. Entrando nell’abitazione invasa dal fumo ha visto che la casa era tutta allagata perché la ragazzina, con il catino in mano, faceva la spola dalla vasca da bagno alla finestra. Dopo avere messo in salvo i piccoli, ha telefonato alla loro mamma: «Le ho detto che i bambini erano sotto la mia custodia e non li avrei consegnati a nessuno al di fuori di lei. Siamo stati tutti visitati dal medico del 118 e grazie alla tempestività nessuno ha avuto bisogno di cure sanitarie. La mamma è stata accompagnata da un assistente sociale e ha potuto così riabbracciare i figlioletti». I vigili del fuoco hanno lavorato parecchie ore prima di domare definitivamente l’incendio. Indagini sono in corso per chiarire le cause del rogo. L'agente si è preoccupato anche di liberare il cane della famiglia, che si trovava in un recinto e che ha potuto così mettersi in salvo a sua volta.
Un plauso è stato rivolto al poliziotto, che ha saputo «esserci sempre», dal questore di Agrigento Emanuele Ricifari: «Gesti come questo sono nel segno della nostra funzione primaria che è quella del soccorso pubblico. A volte questo richiede gesti d’impeto ma un operatore deve tuttavia mantenere la lucidità necessaria con gli accorgimenti e le tecniche che vengono insegnati nei corsi di formazione e richiamati periodicamente in servizio».
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