Violenza sessuale e lesioni aggravate ai danni della figlia: per queste accuse, i giudici della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento, presieduta da Wilma Angela Mazzara, hanno condannato a 7 anni e 10 mesi di reclusione un netturbino 56enne di Favara.
Inflitti, dai giudici, anche sei mesi di reclusione alla moglie e a due cognati del principale imputato per favoreggiamento. Secondo il pubblico ministero avrebbero aiutato l’uomo, con false dichiarazioni all’autorità giudiziaria, ad eludere le investigazioni. Il sostituto procuratore Gloria Andreoli, durante la requisitoria, aveva chiesto 9 anni di carcere per il netturbino.
Sul Giornale di Sicilia oggi in edicola un servizio di Paolo Picone
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