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In tre giorni 10 mila arrivi a Lampedusa, Frontex: viaggi offerti ai migranti a prezzi più bassi

Il totale degli approdi dal primo gennaio sale così a 125.928, quasi il doppio rispetto ai 66.164 registrati nello stesso periodo del 2022

In tre giorni picco degli sbarchi di migranti con l’ondata di barchini verso Lampedusa: si sono contati 10 mila arrivi tra lunedì e mercoledì scorsi. Il totale dal primo gennaio sale così a 125.928, quasi il doppio rispetto ai 66.164 registrati nello stesso periodo del 2022. Già ampiamente superati i 105.131 entrati in Italia in tutto lo scorso anno. Se il trend prosegue è prevedibile che il 2023 diventerà l’anno record per arrivi, sorpassando il 2016 quando se ne contarono 181mila.

I dati italiani sono coerenti con quelli di Frontex, secondo cui gli attraversamenti irregolari alle frontiere esterne dell’Ue sono aumentati del 18% nei primi 8 mesi del 2023, superando le 232.350 unità, il totale più alto nei mesi di gennaio-agosto dal 2016. A fare la parte del leone è il Mediterraneo centrale. Il numero di attraversamenti irregolari su questa rotta - 114.562 - è quasi raddoppiato (+96%) rispetto ai primi otto mesi del 2022.

E proprio da Frontex arriva un altro allarme: «L’aumento della pressione migratoria sulla rotta del Mediterraneo centrale potrebbe persistere nei prossimi mesi, con i contrabbandieri che offrono prezzi più bassi per i migranti in partenza dalla Libia e dalla Tunisia, in un contesto di forte concorrenza tra i gruppi criminali», scrive nel suo report.

Circa un terzo delle persone giunte via mare in Italia proviene da tre Paesi africani: Guinea (14.942), Costa d’Avorio (14.120) e Tunisia (11.402). Seguono Egitto (8.414), Bangladesh (7.485), Burkina Faso (6.722) e Pakistan (6.523). I minori non accompagnati sono 11.630 (sono 14.004 quelli arrivati in tutto lo scorso anno).

Parallelamente all’aumento degli sbarchi è in forte crescita anche il numero dei migranti ospitati nel sistema di accoglienza: sono 136.632, con un incremento di quasi 40mila persone rispetto allo scorso anno. Le presenze più numerose si registrano nei centri di accoglienza (99.849); in 34.761 sono ospitati nel sistema Sai attivato con i Comuni e 2.022 si trovano negli hotspot. Al momento è la Lombardia ad ospitare il maggior numero di migranti: sono 17.430. Seguono Emilia Romagna (12.898), Piemonte (12.062) e Lazio (11.672).

Capitolo a parte i minori non accompagnati. Sono 21mila quelli ospitati nei centri che per legge sono dedicati alla fascia degli under 18. Nel conto sono inseriti anche gli ucraini arrivati dopo l’invasione russa: il 42% sono diciassettenni, l’87% sono maschi. Un quarto sono egiziani, mentre gli ucraini rappresentano il 20%. E’ la Sicilia ad accogliere più minori (quasi 5mila, il 24% del totale), seguita dalla Lombardia (2.700) e dall’Emilia Romagna (1.700).

Infine, l’andamento dei trasferimenti in base al Regolamento di Dublino, che prevede sia il Paese di primo approdo a doversi far carico del migrante. Su 4.015 richieste di trasferimento di dublinanti (registrati nei Paesi di primo approdo) inviate dall’Italia agli Stati Ue, solo 22 sono i trasferimenti effettuati nei primi 8 mesi di quest’anno. Nello stesso periodo su 23.220 richieste di trasferimento inoltrate dagli altri Paesi all’Italia (per migranti che erano stati registrati quindi in Italia) sono soltanto 46 i trasferimenti effettuati. Complessivamente col meccanismo della relocation dal 10 giugno 2022 al 31 agosto 2023 su un impegno per il trasferimento di 8.289 migranti dall’Italia verso i 13 Stati aderenti, in 1.159 hanno effettivamente lasciato il Paese.

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