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Il tredicenne morto sullo scooter a Favara: indagati l'amico coetaneo e suo padre

Il ragazzo era alla guida della moto, pur non avendo l'età. Il genitore risponde di omicidio colposo per non avere vigilato sulla condotta del figlio

Il luogo dell'incidente mortale, a Favara

Due indagati per la morte di Antonio Mendolia, il tredicenne caduto da uno scooter nel pomeriggio del 26 maggio in via Portella, a Favara. Il pubblico ministero della procura di Agrigento, Giulia Sbocchia, ha messo sotto inchiesta il padre dell’amico della vittima, coetaneo della vittima e a sua volta indagato dalla procura dei minori per omicidio stradale, che era alla guida dello Scarabeo con cui si è verificato l’incidente.

Il ragazzino, che comunque non è imputabile in quanto minore di 14 anni, guidava lo scooter oltre che sprovvisto di patente, non avendo ancora i requisiti anagrafici, senza l’assicurazione. La procura dei minori gli contesta l’ipotesi di reato di omicidio stradale perché, mettendosi alla guida del ciclomotore, avrebbe provocato la morte dell’amico che era seduto dietro di lui. Pare che il ragazzino sarebbe stato sbalzato dalla sella e finito violentemente contro un muretto. Il padre, al quale si contesta di non avere vigilato sulla condotta del figlio, risponde di omicidio colposo.

I due indagati hanno nominato come difensore l’avvocato Salvatore Cusumano: il provvedimento di sequestro dello scooter è stato disposto «per procedere a ulteriori approfondimenti investigativi».

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