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L’hotspot di Lampedusa è di nuovo al collasso con oltre 3 mila migranti

Cresce la protesta dei pescatori dell’isola, che hanno dichiarato lo stato di agitazione. Il ministro tunisino da Piantedosi

Migranti nell'hotspot di Lampedusa

L’hotspot di Lampedusa di nuovo affollato con oltre 3 mila migranti, nonostante il coinvolgimento di aerei, traghetti di linea e navi militari per i trasferimenti. E sale la protesta dei pescatori dell’isola, che hanno dichiarato lo stato di agitazione. Il grosso delle barche parte dalle coste tunisine e proprio oggi il ministro dell’Interno di Tunisi, Kamel Fekih, è stato ricevuto al Viminale da Matteo Piantedosi. Mentre domenica è in programma a Roma la Conferenza internazionale sulla migrazione, dove è atteso il presidente tunisino Kais Saied, insieme ad altri capi di Stato e di Governo di Paesi mediterranei.

Nelle settimane più calde per la pressione migratoria, dunque, il Governo continua a tessere la sua tela in Africa ed in Europa con l’obiettivo di frenare le partenze. Nel 2023 sono già arrivate via mare 81mila persone, il 140% in più rispetto alle 33mila registrate nello stesso periodo dello scorso anno. Piantedosi guarda con ottimismo all’appuntamento di domenica, che «segna un passo importante e conferma la visione di interesse verso il Mediterraneo, riportato dal nostro Governo al centro dell’agenda europea». L’incontro con Fekih, prosegue il ministro, «è stata l’occasione per condividere problemi e prospettive e per confrontarsi sulla necessità di coinvolgere in un progetto complessivo anche i Paesi di origine dei flussi di migranti e i Paesi confinanti». Apprezzati, dal titolare del Viminale, «gli sforzi della Tunisia per rendere operativa l’implementazione della cooperazione rafforzata e il contrasto al traffico degli esseri umani». Già, perché se metà degli 81mila arrivi del 2023 sono partiti dalle coste tunisine, altrettanti sono stati riportati indietro dalle motovedette di Tunisi. Ed un contributo determinante nel frenare questo flusso - è la speranza del Governo - arriverà dal Memorandum d’intesa firmato dalla Tunisia con l’Ue che stanzia 105 milioni di euro per il contrasto dell’immigrazione illegale, oltre che dagli aiuti che Roma continua a concedere, anche in termini di mezzi.

Nel frattempo, però, i barchini continuano ad attraversare il Mediterraneo centrale, diretti soprattutto a Lampedusa. Per alleggerire l’hotspot si è mossa anche la nave Cassiopea della Marina militare, che ha trasferito a Reggio Calabria 500 migranti. Coinvolto, inoltre, un aereo charter con 180 persone mentre altre 180 hanno lasciato l’isola in serata con il traghetto di linea per Porto Empedocle. Non ci sta il presidente del consorzio dei pescatori di Lampedusa, Salvatore Martello. «È chiaro - lamenta - che le due navi che collegano le Pelagie con il resto della Sicilia sono diventate dei taxi per i migranti e non riescono più a garantire il regolare trasporto del nostro pescato e dei passeggeri lampedusani. La categoria dei pescatori quindi, dichiara lo stato di agitazione sin da oggi».

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