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Un bambino morto tra i migranti soccorsi al largo di Lampedusa, il padre: «Voglio rivedere mio figlio»

Il cadavere è stato recuperato e portato a bordo della nave Dattilo e accompagnato a Reggio Calabria

C’è un bambino di 4 anni morto tra i 50 migranti soccorsi in mare nelle ultime ore e giunti in mattinata nel porto di Reggio Calabria a bordo della nave Dattilo della guardia costiera. Il bambino, secondo quanto è stato riferito, era di origine subsahariana e probabilmente di nazionalità nigeriana. Il corpo era stato recuperato al largo di Lampedusa dove si è verificato il naufragio dell’imbarcazione di fortuna a bordo della quale il piccolo viaggiava assieme ad altri migranti tra cui la madre per la quale è stata disposta l’assistenza psicologica.

La disperazione del padre

«Ho perso mia moglie durante la traversata nel deserto e un bimbo in mare. Se trovate un bimbo annegato è mio figlio». Lo ha raccontato Jamid Sahid Mansarè di 34 anni, uomo della Sierra Leone, ai sanitari del 118 e ai mediatori culturali. L’uomo è stato salvato in mare insieme al figlio. Ha rischiato di annegare e adesso si trova ancora in condizioni serie all’ospedale Civico di Palermo.

«Siamo partiti in cinque. Io mia moglie e tre figli, due ragazzi e una ragazza. Adesso siamo rimasti noi tre - ha raccontato in inglese il migrante ai soccorritori - È stato terribile. Un viaggio disumano. Sono riuscito a salvare mio figlia e mia figlia. Purtroppo il più piccolo è morto annegato. Vi prego se trovate la salma fatemelo sapere. Voglio rivedere mio figlio».

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