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Castrofilippo, il fratello assolto per mafia: la prefettura non sblocca il porto d'armi e viene condannata

Il Tar Sicilia

Suo fratello era stato indagato per associazione mafiosa e assolto alla fine del processo. E ora A.A., un imprenditore di Castrofilippo, in provincia di Agrigento, per ottenere il porto d’armi per cacciare si è dovuto rivolgere ai giudici del Tar Sicilia di Palermo.

I giudici, accogliendo le tesi degli avvocati Girolamo Rubino e Daniele Piazza, hanno accolto il ricorso e dichiarato illegittimo il silenzio della prefettura di Agrigento sulla richiesta di porto d’arma. Gli avvocati hanno osservato come non c'erano più gli elementi che avevano fatto scattare il divieto di detenzioni di armi e munizioni. Il fratello era stato assolto e la stessa prefettura aveva già revocato l’interdittiva antimafia sull'impresa.

Adesso la prefettura, che dovrà pagare le spese di giudizio, dovrà pronunciarsi sulla richiesta di porto d’armi avanzata dall’imprenditore.

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