Trentatré tunisini, fra cui 7 donne e 8 minori, sono sbarcati durante la notte a Lampedusa dopo che l’imbarcazione di 6 metri sulla quale viaggiavano è stata soccorsa dalla motovedetta Cp 273 della Guardia costiera.
Su una delle imbarcazioni soccorse ieri c’era anche il cadavere di un giovane: la salma si trova adesso alla camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana. La Procura di Agrigento ha aperto un fascicolo d’inchiesta, a carico di ignoti, per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e morte quale conseguenza di altro reato dopo che a molo Favarolo è arrivato il cadavere dEK ventenne. La Guardia costiera, ieri, al largo di Lampedusa, ha soccorso 55 migranti, fra cui 11 donne e 4 minori, finiti in acqua. Il natante di 7 metri, partito da Sfax in Tunisia, sul quale viaggiavano si è, all’improvviso, ribaltato, facendo finire tutti gli occupanti in acqua. Secondo le prime testimonianze raccolte, non vi dovrebbero essere dispersi. Il cadavere del ventenne, originario del Burkina Faso, è stato recuperato. All’hotspot di contrada Imbriacola sono, al momento, presenti 640 migranti. In mattinata è stato disposto dalla Prefettura di Agrigento il trasferimento di 127 persone che in serata giungeranno a Porto Empedocle.
Intanto circa 100 persone sono in pericolo su un gommone al largo della Libia. La chiamata è stata ricevuta da Alarm Phone. «Hanno detto che la loro imbarcazione sta affondando e temono il peggio», fa sapere il servizio telefonico. «Finora - aggiunge - non siamo riusciti a contattare la cosiddetta Guardia costiera libica su nessuno dei loro numeri. Bisogna inviare soccorsi ora!».
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