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Timbravano il cartellino ma non erano al lavoro, nei guai 30 impiegati del Comune di Favara

Circa trenta impiegati del Comune di Favara sono indagati per assenteismo dal lavoro. Il sostituto procuratore di Agrigento, Gloria Andreoli, ha fatto notificare loro un avviso di proroga delle indagini preliminari dell’inchiesta.

I reati ipotizzati sono falso ideologico e truffa aggravata. Il magistrato ha disposto anche l’acquisizione di documenti in Municipio. Secondo l’accusa ci sarebbero state false «timbrature» per risultare presentii dipendenti quando erano in realtà assenti. Indagini sono in corso anche su certificati medici per giustificare l’assenza al lavoro. L’inchiesta è stata avviata nel 2021.

Il sindaco: «Chi ha sbagliato deve pagare»

«Forniremo massima collaborazione alle forze dell’ordine e alla magistratura per l’inchiesta che configurerebbe diversi casi di assenteismo al Comune. Da una parte, non posso che auspicare che le accuse che saranno eventualmente mosse ai lavoratori si rivelino infondate. Dall’altra non possiamo che assicurare che, in caso di condanna, si attiveranno tutte le procedure del caso a tutela della collettività. Chi ha sbagliato deve pagare». Lo ha detto il sindaco di Favara, Antonio Palumbo, dopo aver appreso che una trentina degli impiegati comunali sono indagati per assenteismo: timbravano senza essere presenti sul posto di lavoro e fornivano certificati medici fasulli, secondo l’accusa. «E’ nostro dovere non solo difendere il buon nome del Comune, ma anche dei tanti dipendenti che con scrupolo e sacrificio forniscono servizi e risposte ai cittadini ogni giorno, anche ben oltre l’effettivo riconoscimento economico» ha aggiunto.

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