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Porto Empedocle, il Tar annulla l’interdittiva antimafia ad un’impresa di energia

Il Tar di Palermo ha annullato l’informativa antimafia adottata nei confronti di una ditta empedoclina di produzione di energia da fonti rinnovabili. La prefettura di Agrigento riteneva sussistente un rischio di condizionamento mafioso nei confronti della titolare della ditta, una 47enne di Porto Empedocle, sulla scorta dei precedenti giudiziari dell’ex marito. A seguito del provvedimento interdittivo il Gse ha disposto la risoluzione di diritto delle convenzioni in conto energia in essere con la ditta.

Pertanto ha presentato ricorso al Tar Palermo, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Calogero Marino che hanno sottolineato l’illegittimità del provvedimento interdittivo «in quanto esclusivamente basato sui risalenti precedenti penali rilevati a carico del marito della ricorrente, dal quale peraltro la ricorrente risultava essere, all’epoca della proposizione del ricorso, legalmente separata e che, in ogni caso, era privo di un ruolo gestorio e partecipazione a qualunque titolo nella ditta ricorrente».

Il Tar Palermo, accogliendo le censure, ha annullato l’informativa interdittiva a carico della titolare della ditta, rilevando l’assenza di ogni elemento «da cui potere desumere l’esistenza di un possibile condizionamento mafioso negli affari della ditta ricorrente». Inoltre il Tar Palermo ha anche disposto l’annullamento del conseguente provvedimento del Gse recante la risoluzione delle convenzioni in conto energia fondato sulla interdittiva.

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