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Canicattì, il comandante della stazione dei carabinieri restò senza alloggio: l'Arma dovrà risarcirlo

L'ingresso dell'area del Comando della compagnia dei carabinieri di Canicattì

I giudici del Consiglio di giustizia amministrative (Cga) hanno respinto il ricorso presentato dal Comando legione dei carabinieri di Sicilia e confermato che al comandante di una stazione dei carabinieri spetta un alloggio messo a disposizione dall’Arma. In base alla decisione dei giudici, l’Arma dei carabinieri dovrà offrire una somma adeguata all’affitto pagato a suo tempo dal comandante della stazione di Canicattì, I.M., originario di Casabona (provincia di Catanzaro) per gli otto anni durante i quali ha alloggiato, a proprie spese, in un’abitazione diversa dall’alloggio di servizio che gli era stato assegnato e che si trovava in stato di abbandono. I giudici di appello hanno confermato la sentenza di primo grado del Tar.

Il 6 marzo del 2008 I. M., 59enne, in qualità di luogotenente in servizio a Canicattì, venne nominato comandante della stazione dei carabinieri e contestualmente gli fu riconosciuto il diritto ad avere assegnato l’alloggio di servizio. Alloggio che, però, era in un chiaro stato di abbandono. Per abitarlo servivano opere di ristrutturazione.

Solo il 3 marzo del 2016 il comandante dei carabinieri riuscì ad avere la piena disponibilità dell’alloggio di servizio che gli sarebbe dovuto spettare fin dalla data del conferimento dell’incarico, ovvero otto anni prima. Il militare ha chiesto all’Arma il pagamento delle spese di locazione sostenute. Non riuscendo ad avere risposte, I.M., assistito dagli avvocati Girolamo Rubino e Daniele Piazza, ha proposto un ricorso chiedendo il riconoscimento del danno subito e la condanna dell’Arma dei carabinieri al risarcimento.

Prima il Tar e adesso il Cga hanno accolto le tesi dei legali e condannato l’Arma a risarcire il militare.

 

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