Sono 137 i migranti che su quattro barchini sono stati soccorsi al largo di Lampedusa dalla motovedetta Cp324 della Guardia costiera. Salgono a 7, per un totale di 282 persone, gli sbarchi registratisi a partire dalle 7.
Sul primo barchino c’erano 39 persone, fra cui 9 donne e 2 minori, sul secondo erano in 33, fra cui 9 donne e 1 minore, sul terzo erano in 32 (13 donne e 2 minori) e sul quarto 33 (8 donne e un minore). Tutti sono partiti da Sfax, in Tunisia, e hanno dichiarato di essere originari di Camerun, Burkina Faso, Guinea, Mali, Senegal, Congo.
Il procuratore Vella: sempre più barchini in metallo partono dalla Tunisia
«Registriamo sempre meno barche in legno, in partenza dalla Tunisia. Aumentano invece i barchini in metallo, con motore fuoribordo, tutte costruite in lamiera e neanche verniciate. Natanti che hanno una grandissima instabilità». Lo ha detto, a «Il cavallo e la torre» di Rai 3, il procuratore reggente di Agrigento Salvatore Vella. «I trafficanti di essere umani tunisini - ha aggiunto il magistrato - nascono come pescatori che si sono riconvertiti ad un business criminale e, in genere, hanno un atteggiamento di grande rispetto nei confronti dei loro connazionali. Il fatto che, a bordo di questi barchini in metallo, non ci siano tunisini, ma sono quasi ed esclusivamente subsahariani ci porta a pensare che questa modalità di navigazione sia estremamente pericolosa e quindi, probabilmente, meno cara e per questo, a bordo di queste imbarcazioni, vi sono soltanto subsahariani che, purtroppo, sono persone che, in genere, non sanno nuotare. Quindi - ha osservato il pm - quando questi barchini si capovolgono e affondano velocemente, essendo in metallo, causano la morte di quasi tutti coloro che erano a bordo, se non c’è un intervento immediato di natanti impegnati in operazioni di salvataggio».
Caricamento commenti
Commenta la notizia