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Il pm: calci e pugni alla figlia per violentarla, chiesti nove anni per netturbino di Favara

Palazzo di giustizia di Agrigento

Nove anni di reclusione sono stati chiesti, dal pm di Agrigento Gloria Andreoli, per un netturbino cinquantacinquenne di Favara, arrestato il 10 gennaio del 2019 e poi tornato libero per scadenza dei termini, con le accuse di violenza sessuale e maltrattamenti nei confronti della figlia.
Fra le accuse a carico dell’imputato anche quella di avere colpito la figlia a calci e pugni per stordirla e violentarla. Gli abusi sarebbero avvenuti anche in presenza dei tre nipoti in tenera età o con la minaccia della pistola. La donna, dopo la separazione dal marito, era tornata a vivere dal padre insieme ai tre figli.

Da quel momento, secondo l’accusa, sarebbero iniziate le aggressioni. A processo sono anche la moglie e due cognati del 53enne, accusati di favoreggiamento per avere mentito al pm durante le indagini con l’obiettivo di garantire l’impunità all’imputato.
Per loro il pm ha chiesto la condanna a nove mesi di reclusione. La seconda sezione penale del Tribunale, presieduta da Wilma Angela Mazzara, ha aggiornato l’udienza al 22 febbraio per le arringhe.

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